percorso “le vie del centro”

Stai leggendo la prima delle passeggiate, che ti porteranno fuori dalla Piazza (vedi il percorso “i segreti della piazza”), dedicate alla scoperta a piedi di quelli che sono gli angoli più suggestivi del passato della nostra Montichiari.

Ora esploreremo insieme le vie che fanno da raggiera al Centro Storico, strade ricche di arte e di patrimonio storico.

Durante questo tragitto potrai visitare:

  • Palazzo Tabarino e Pinacoteca Lechi
  • Stele Romana di Lucius Gnatius Germanus
  • Teatro Bonoris
  • Museo della Guerra “Agostino Bianchi”
  • Chiesa del Suffragio

 

Lascia alle tue spalle la facciata imponente del Duomo e immettiti, a destra, su Corso Martiri della Libertà. E’ questo un viale antico, da sempre molto trafficato e un tempo chiamato “Contrada Alberghi” perché lungo le sue mura sorgevano le locande più rinomate del paese, che accoglievano i commercianti al mercato del venerdì.

Dopo un piccolo tratto, si apre, sulla sinistra, un breve tunnel che passa al di sotto di Palazzo Tabarino uno degli edifici storici della città. Palazzo Tabarino (ex sede municipale e della Pretura), costruito probabilmente su disegno del grande architetto bresciano Rodolfo Vantini intorno al 1836, conserva al suo interno ambienti con soffitti a volta e un portale marmoreo di foggia barocca ed è, dal 2012, sede della Pinacoteca Lechi che raccoglie dipinti di grandissimo interesse artistico, tra i quali sette a firma del Pitocchetto, e della Pro Loco Montichiari , nel cui ufficio troverai tutte le informazioni sulla vita culturale e artistica monteclarense.Sulla sua facciata, proprio all’imbocco della breve galleria, puoi osservare una delle più antiche iscrizioni epigrafiche locali che ricorda l’antico toponimo della cittadina: “Minervium”.

Attraversato il tunnel, giungerai nella deliziosa Piazza Teatro. Sul lato destro della piazzetta, che, insieme al Palazzo stesso, costituiva un tempo il quartiere Tabarino, dal nome dalla famiglia monteclarense dei De Tabaris, estinta già nel 1660 lasciando al Comune una cospicua eredità, puoi notare un piccolo slargo interno dov’è conservata un’importante stele funebre romana. Il manufatto in marmo di Botticino fu commissionato a perpetua memoria di sé da Lucius Gnatius Germanus e risale al I secolo d.C. Sul lato destro della piazza spicca la facciata del grazioso Teatro Bonoris, sorto su di un precedente piccolo teatro eretto per supplica dei cittadini monteclarensi nel 1774, venne ampliato nel 1890 utilizzando per gli interni il materiale ligneo proveniente dalla demolizione del Teatro Arnoldi di Mantova che il Conte Gaetano Bonoris aveva donato al Comune in cambio dell’acquisto dell’antica rocca cittadina. L’inaugurazione del teatro avvenne la sera del 18 ottobre 1890 con la rappresentazione dell’opera lirica “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi.

In piazza Teatro, se sei appassionato di cimeli bellici, puoi visitare anche il Museo della Guerra “Agostino Bianchi”. Allestito, nel secondo dopoguerra, all’interno dell’ex Coro della Chiesa di S. Maria del Suffragio, il piccolo ma ricco museo è nato dal desiderio delle Associazioni Combattentistiche Monteclarensi di raccogliere lettere, armi, divise e bandiere perché queste divenissero memoria e riflessione del sacrificio di tanti giovani combattenti ed è stato successivamente dedicato ad Agostino Bianchi, insegnante elementare, che si impegnò profondamente per dare al Museo un’adeguata sistemazione. Custodisce documenti e reperti che si riferiscono ad un lungo periodo: iniziando dalla “Campagna d’Italia” di Napoleone Bonaparte (1796), attraverso le Tre Guerre d’Indipendenza, per giungere alla Seconda Guerra Mondiale. E’ composto da un piccolo ingresso, dove sono esposti: una statua raffigurante l’Italia, che ricorda con la sua lampada votiva, il sacrificio dei soldati per l’Indipendenza; una corona in bronzo, che commemora i militari francesi caduti nelle battaglie di Solferino e di san Martino (1859); un’ancora ed una lapide, che ricordano rispettivamente i marinai ed i soldati deceduti durante la prima Guerra Mondiale. Il Coro, nel quale sono sistemate le vetrine, è un unico ampio locale. Sulla parete, che un tempo accoglieva un altare, si trova una grande pala raffigurante la “Madonna del Suffragio” dei primi del Seicento, attribuita al pittore Gandino, che operò nel bresciano fra il XVII e XVIII secolo. Tra gli altri dipinti, vi sono i ritratti del generale Garibaldi e di Giuseppe Portesi, primo monteclarense caduto durante la Resistenza. Nelle vetrine sono raccolti molti documenti ed oggetti: attestati, bollettini di guerra, medaglie commemorative, divise ed elmetti. Tra le uniformi da segnalare la tunica di volo indossata da Arturo Mercanti (medaglia d’oro al valore militare) quando, con il famoso pilota Maddalena ed il secondo pilota Cagna, partecipò alle ricerche dei naufraghi del dirigibile “Italia” nel 1929. Di grande interesse sono pure cinque apparecchi stereoscopici che, con 60 diapositive ciascuno, visualizzano i vari settori del fronte della guerra 1915/18. Questi apparecchi, piuttosto rari, permettono la visione tridimensionale di scene belliche, dando all’osservatore la sensazione di trovarsi in trincea insieme ai soldati.

Attigua al museo della guerra è l’austera Chiesa del Suffragio costruita, nel 1670, impiegando in gran parte pietre tonde del fiume Chiese e dell’antico borgo cittadino. L’edificio, dedicato ai morti di tutte le guerre, è severo e imponente con un interno molto semplice arricchito però da affreschi di Pietro Scalvini (1718-1792). Sul frontespizio della porta d’ingresso è scolpito questo distico ammonitore “Hac porta ut portes, vita suffragia functis, in vitae porta centupla parta scias: Sappi che i suffragi che porti attraverso questa porta ai defunti li riceverai centuplicati alla porta della vita.”

Questa breve passeggiata è quasi conclusa. Sei arrivato ad un bivio, come spesso accade nella vita, ma stai tranquillo a Montichiari anche i bivi nascondono sempre sorprese emozionanti. La vedi questa piccola via? Si chiama via XXV aprile in onore della liberazione italiana, ecco anche tu sei libero di scegliere: se decidi di girare a sinistra scenderai nuovamente verso Piazza Santa Maria e potrai ristorarti con un bel caffè o gelato, se svolterai a destra ti immetterai negli stretti vicoli di Borgosotto, il quartiere più antico di Montichiari, là dove tutto ha avuto origine e dove ciascuna pietra celebra la sua storia.

Qualsiasi strada tu decida di percorrere, ti consigliamo di sbirciare tra le mura.

Lì, infatti, scorgerai le prime tracce del monumento monteclarense più famoso: il Castello Bonoris e certi scorci ti resteranno nel cuore come il più romantico dei souvenirs.